LA SICUREZZA ANTINCENDIO E I DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE


12.01.2024

Immagine   LA SICUREZZA ANTINCENDIO E I DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE


E’ importante che “tutte le persone addette alle squadre di emergenza che si trovano ad intervenire su un principio di incendio, siano adeguatamente addestrate, istruite al suo uso ed eventualmente sottoposte ad esame medico”.

In particolare gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie “sono distinti in due grandi categorie: respiratori isolanti e respiratori a filtro, che filtrano l’aria presente nell’ambiente d’uso della maschera”.

I RESPIRATORI ISOLANTI “si dividono in:

  • A circuito chiuso: “isolano completamente l’operatore dall’ambiente esterno non permettendo alcuno scambio: l’aria espirata ricca d’anidride carbonica attraversa una cartuccia depuratrice, carica di sostanze alcaline, che fissa il CO2 e il vapore acqueo. L’aria giunge al sacco polmone dove affluisce, attraverso dispositivi di riduzione e di dosaggio automatico d’ossigeno proveniente dalla riserva (bombola da 2 Litri a 200 bar e dosatura costante di 1,5 L/min); la miscela gassosa dal sacco polmone è raffreddata da una capsula di ghiaccio secco o normale, prima di essere aspirata dall’operatore e successivamente rimessa in circolo. L’autonomia di questo A.R. può arrivare alle 4 ore circa, quindi utile per lunghe autonomie, esempio gallerie. Il peso complessivo è di circa 13 Kg”. Si ricorda che sono notevoli i costi di manutenzione e anche il costo dell’intero A.R.;
  • A circuito aperto: “isolano completamente l’operatore, che viene alimentato a mezzo di riserva d’aria (bombola), scaricando in ambiente (espirazione). L’aria proveniente dalla bombola giunge al riduttore di pressione dove è ridotta ad una pressione costante di circa 6 – 9 bar. Dal riduttore di pressione l’aria passa all’erogatore che alimenterà la maschera, scaricando in ambiente esterno tramite la valvola d’esalazione. Durante il funzionamento, la pressione della bombola decresce; quando si avvicina al valore di riserva, entra in funzione il segnalatore acustico emettendo un sibilo. Una valvola di sicurezza garantisce l’apparecchio da qualsiasi anomalia del circuito”.

respiratori a filtro

Nei respiratori a filtro l’aria “passa attraverso un filtro per essere purificata e trattenere gli inquinanti”. E in base alla tipologia di inquinante “i respiratori a filtro si dividono in:

  • Respiratori antipolvere: per la protezione da polveri, fibre, fumi e nebbie
  • Respiratori antigas: per la protezione da gas e vapori
  • Respiratori combinati: per la protezione da gas, vapori e polveri”.

Si ricorda che i filtri dei respiratori antipolvere “sono costituiti da materiale filtrante di varia natura in grado di trattenere particelle di diametro variabile in funzione della sua porosità”.

Si segnala poi che i filtri per gas e vapori “sono realizzati con carbone attivo trattato in grado di trattenere specifiche famiglie di composti chimici per assorbimento chimico o fisico”. E un respiratore isolante “protegge da insufficienza di ossigeno e da atmosfere inquinate funzionando in modo indipendente dall’atmosfera ambiente. Con questi apparecchi l’utilizzatore viene rifornito di gas respirabile non inquinato che può essere aria od ossigeno”.

Si ricorda poi che visto che con le maschere a filtro “vengono fermate le particelle nocive, ma si respira comunque l’aria ambiente, le stesse non possono essere utilizzate quando la percentuale d’ossigeno presente nell’aria è inferiore al 17% ÷19% e quindi, in generale, negli ambienti chiusi”.