DENUNCE DI INFORTUNI: I DATI INAIL FINO A GIUGNO 2024


30.08.2024

Immagine  DENUNCE DI INFORTUNI: I DATI INAIL FINO A GIUGNO 2024

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo semestre 2024 sono state 469,19 in più rispetto alle 450 registrate nel pari periodo del 2023, sei in più rispetto al 2022, 13 in meno sul 2019, 101 in meno sul 2020 e 69 in meno sul 2021. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi, si nota come l’incidenza scende da 2,07 decessi denunciati ogni centomila occupati Istat del 2019 a 1,96 del 2024 (-5,3%), mentre aumenta del 2,6% rispetto al 2023 (da 1,91 a 1,96).

A livello nazionale i dati rilevati a giugno di ciascun anno evidenziano per il primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 346 a 364 e di quelli in itinere, da 104 a 105. L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 388 a 399 denunce mortali, l’Agricoltura (da 47 a 52) e il Conto Stato (da 15 a 18). Si rilevano 68 decessi in occasione di lavoro nel primo semestre del 2024 nelle Costruzioni (contro i 39 del 2023) e 47 nel comparto manifatturiero (37 nel 2023).

Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 93 a 98 denunce), nelle Isole (da 34 a 51), una parità nel Nord-Est (101 decessi in entrambi i periodi) e cali al Centro (da 92 a 91) e nel Nord-Ovest (da 130 a 128). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Sicilia (+15), l’Emilia-Romagna (+13) e il Lazio (+5), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Umbria (-6), Piemonte e Friuli-Venezia Giulia (-5 ciascuna).

L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-giugno 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 416 a 429, sia a quella femminile, da 34 a 40. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 371 a 366) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 64 a 78) e dei comunitari (da 15 a 25).

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 2 a 3 casi), tra i 35-59enni (da 262 a 292), tra i 65-69enni (da 26 a 34) e tra gli over 74 (da 7 a 10) e riduzioni tra i 15-34enni (da 76 a 66), tra i 60-64enni (da 65 a 52) e tra i 70-74enni (da 12 a 11).